Fratelli Tutti 2024
Ciao a tutti! Nuovo anno 🎆 e nuova super proposta per voi! Si tratta di un laboratorio/esperienza che attraverso l’arte (ma non serve saper disegnare) permette di approfondire i temi dell’enciclica Fratelli Tutti! Ci accompagna un’esperta (Lorena Martinello) in quattro incontri fino agli ultimi due giorni in cui si realizzerà un murales in sede alle Laste 🧑🏻🎨 le iscrizioni chiudono il 14 gennaio!!!"
Inizia così il mio percorso con il laboratorio sulla Fratelli Tutti organizzato da C'è campo. Come ogni esperienza significativa, è partita con un invito e si è concretizzata di fatto per la fiducia riposta in chi me l'ha proposta. Ho pensato che desideravo sapere cosa stesse a cuore a Stefania (da cui mi era arrivato il messaggio) e volevo capire il perché del suo entusiasmo. Questo semplice interesse mi ha fatto aderire ad un'esperienza inaspettata che mi ha fatto conoscere qualcosa in più di me e degli altri. E cosí (ammetto, un pochino titubante) ho iniziato questi incontri (in un alone di mistero, visto che ogni volta dovevamo portarci dietro qualcosa di diverso...una matita, un cuscino, un giornale...chissà per fare cosa?!). La sala era sempre accogliente.. sempre vari albi illustrati ben esposti, a volte tavoli uniti, a volte separati, a volte un proiettore, cartoni, cartoncini e carta velina arrotolati, sedie messe in cerchio, in centro per terra un cesto pieno di pennarelli, un cartoncino e rigorosamente sempre un fiore e l'enciclica del Papa nel mezzo, giusto per aver sempre presente il perché eravamo lí e che l'origine e il frutto della fratellanza è la bellezza.
E volti. Molti volti , alcuni conosciuti, altri nuovi, alcuni un po' scettici, altri entusiasti e curiosi. A ciascuno è stato dato spazio e tempo per presentarsi, condividere idee, impressioni, motivazioni e per essere ascoltato dagli altri. E fin da subito siamo subito stati messi di fronte alla domanda di cosa significhi essere fratelli e sorelle per noi.
Ma soprattutto siamo stati aiutati a iniziare a rispondere a questa domanda attraverso la lettura dell'enciclica del Papa e attraverso una serie di attività artistiche e "misteriose" che ci hanno aiutati a metterci di fronte al nostro cuore.
Quello che ho realizzato (forse banale ma per me non scontato) è che la fratellanza è un miracolo, un'opera di Dio. Non è opera nostra, non trae origine dalla nostra buona volontà e impegno. Perchè l'altro non è uguale a noi, non ha sempre i nostri stessi valori e vede le cose con occhi diversi da noi. Fondamentalmente "ci è scomodo". Certo, possiamo vedere positivamente ed in modo arricchente questa diversità (anche perchè lo è realmente) ma al fondo (se siamo un minimo onesti) non siamo sempre capaci di accogliere e ascoltare l'altro, di dargli valore se non partiamo da qualcosa che viene prima.
Un piccolo esempio su questo l'ho vissuto proprio durante uno degli incontri in cui una delle attività proposte era di dividersi in gruppetti e di scegliere ciascuno personalmente una parola (tra alcune proposte da Lorena) che ci ispirasse e di rappresentarla attraverso un disegno/immagine. Appena finito di farlo ci è stato chiesto -a sorpresa!- di spostarci di sedia e di metterci sulla sedia del vicino davanti al suo disegno e alla sua parola e di "disegnarci sopra" secondo quello che quella nuova parola (non scelta da noi) ci suggeriva. Questo per 4-5 volte (in numero uguale ai membri del gruppetto). Ritornati ciascuno sul proprio disegno "rielaborato" dagli altri abbiamo potuto fare concreta esperienza di come il nostro cuore reagiva di fronte a ciò che era stato "aggiunto" da altri al nostro disegno iniziale. Personalmente ho provato in parte una sorta di "fastidio" (la mia idea era stata "contaminata"!! Anche se ammetto che è stato strano realizzare di fare questo pensiero) in parte una sorta di stupore di fronte al fatto che altri di fronte alla stessa parola avessero pensato a cose diverse da me e non per forza meno interessanti. Una diversità che può urtare e arricchire.
Che cosa quindi rende fratelli o sorelle? A domanda semplice....risposta semplice: avere lo stesso padre e la stessa madre! E fin qui...E noi come umanità variegata e prevalentemente non imparentata come possiamo vivere questo? Ci viene in aiuto il Papa stesso al punto 272 dell'enciclica:
"Come credenti pensiamo che, senza un’apertura al Padre di tutti, non ci possano essere ragioni solide e stabili per l’appello alla fraternità. Siamo convinti che «soltanto con questa coscienza di figli che non sono orfani si può vivere in pace fra noi».[260] Perché «la ragione, da sola, è in grado di cogliere l’uguaglianza tra gli uomini e di stabilire una convivenza civica tra loro, ma non riesce a fondare la fraternità»".
Ringrazio Stefania e gli amici di C'è Campo per avermi dato l'opportunità di fare questa esperienza. È stato bello fare questo percorso insieme ad altri amici/persone nuove (con alcuni di loro c'è stata occasione anche di vedersi al di fuori di questa esperienza!) e di "sintetizzarlo" nel murales che abbiamo fatto assieme nella sala comune della sede del MEC presso il convento delle Laste (da vedere!)! È stata un'occasione per conoscersi di più e godere delle nostre diversità, certi che a renderci fratelli è la presenza di un unico Padre.