C’è festa in campo 2024

Come ci hanno visto da fuori

Nella sua prima lettera Evangelii Gaudium Papa Francesco propone 5 verbi per la Chiesa che sogna: prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare (24).

La prima volta che ho letto questo testo, che per me è stato “abbagliante”, sono rimasto particolarmente sorpreso dall’ultimo verbo.

“La comunità evangelizzatrice gioiosa sa sempre “festeggiare”. Celebra e festeggia ogni piccola vittoria, ogni passo avanti nell’evangelizzazione. L’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia in mezzo all’esigenza quotidiana di far progredire il bene. La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia, la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di un rinnovato impulso a donarsi”.

L’iniziativa “C’è festa in campo”, in occasione dell’anno di Trento Capitale del Volontariato, mi sembra corrispondere a questa visione che Adriano ci propone della comunità dei discepoli missionari. Non per niente la bellezza della Liturgia è stata al centro della festa: bellezza del luogo, nell’antica architettura di Sant’Apollinare, bellezza dei canti animati dai giovani di CoRo*mania, bellezza della testimonianza di Monsignor Adriano Tomasi, vescovo missionario del Perù di origini trentine.

La festa, come il volontariato, è anche un luogo privilegiato di incontro fra la comunità dei discepoli missionari e i “compagni di viaggio”, come le altre associazioni di volontariato che operano sul territorio per rendere la cittadinanza più umana, più bella, più solidale.

In fondo “C’è festa in campo” è anche l’affacciarsi della nostra Associazione alla città di Trento per contribuire umilmente alla costruzione del tessuto sociale e del bene comune.

Si può proprio dire che da tempo “C’è campo” prende l’iniziativa, si coinvolge, accompagna e fruttifica: la festa è venuta a coronare e a dare nuovo impulso a questi primi quattro verbi, allargandoli anche alla dimensione internazionale soprattutto con la testimonianza dei nostri amici del Libano e di chi opera in questo paese così ricco di tradizione e bellezza, eppure così provato dalla guerra e dall’instabilità politica.

Ma ovviamente quando si dice festa non può mancare la buona cucina, la musica e i balli, lo spettacolo che anima la piazza. E qui i complimenti vanno fatti a tutti coloro che si sono spesi per rendere bella la festa.

Vorrei sottolineare un ultimo aspetto. Il Trentino ha una grande tradizione di volontariato, ma non è scontato che questa tradizione si trasmetta alle nuove generazioni. Dobbiamo riflettere sulle parole di Francesco che diceva: “ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte. È il cammino.

Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno. Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti” (Fratelli tutti 11).

Ecco, mi sembra che la presenza di tanti giovani all’evento di C’è festa in campo lo renda un luogo di trasmissione e di rinnovamento della grande tradizione di volontariato che abbiamo ereditato.

Quest’anno la festa ci ricorda anche che siamo tutti pellegrini di speranza in cammino verso la grande festa della fraternità che il Risorto è andato a prepararci nel suo Regno eterno e di cui la nostra festa è solo un’umile profezia.



Come l’abbiamo vissuta da dentro

Ciao! Sono Emmanuele, faccio parte del direttivo dell'associazione "C'è Campo" e l'anno scorso, insieme a Diego, mi sono occupato di coordinare la gestione della cucina per la festa. Devo dire che è stata un'avventura bella tosta, ma anche incredibilmente gratificante!

Il 15 giugno 2024 abbiamo fatto il nostro primo passo ufficiale: una giornata intensa, con una bella lavorata in cucina. Certo, qualche inghippo c'è stato (d'altronde, senza qualche piccolo intoppo che festa sarebbe?), ma l'entusiasmo e la voglia di fare non ci sono mai mancati.

Coordinare la cucina non è uno scherzo, ma avere accanto un gruppo di volontari così affiatati ha reso tutto più semplice e piacevole. Tra padelle fumanti, risate e qualche corsa all'ultimo minuto, abbiamo imparato tanto su come organizzarci meglio e, soprattutto, su come lavorare insieme. Ogni momento è stato un'opportunità per crescere e migliorare.

Se tutto è andato per il meglio, il merito va soprattutto ai volontari che si sono messi a disposizione, donando il loro tempo e facendo in modo di essere il più collaborativi possibile. Anche quando certe visioni o certi momenti li avrebbero vissuti in maniera diversa da come è stato scelto, non hanno mai fatto mancare il loro supporto. Voglio davvero ringraziarli uno ad uno, perché per me sono stati proprio preziosi: Virginia, Manuela, Silvia Mauro, Giancarlo, Rainold, Chiara, Michele, Bea, Ryan, Cate, Rachele, Ale, Chiara, Noemi, Silvia... GRAZIE di cuore a tutti voi!

Nonostante qualche piccola sfida, il risultato finale mi ha riempito di soddisfazione. Abbiamo dimostrato che, con la giusta dose di impegno e collaborazione, si può fare davvero tanto. E questa esperienza ha rafforzato in me la convinzione che "C'è Festa in Campo" sia un appuntamento fondamentale, non solo per l'associazione, ma per tutta la comunità.

Essere parte di questa realtà è qualcosa di cui vado davvero fiero. La festa non è solo un momento di divertimento, è un'occasione per conoscere nuove persone, condividere esperienze e sentirsi parte di qualcosa di più grande. Mettermi a disposizione per l'associazione è un piacere e, dopo questa esperienza, ho ancora più voglia di continuare a dare il mio contributo per gli anni a venire. Non vedo l'ora di rimettermi il grembiule e affrontare nuove sfide insieme a questo fantastico gruppo!

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