Campo Lavoro Sarbova 2022

Questa è stata la mia prima esperienza di volontariato in Romania e devo ammettere che prima di partire ero un po' timorosa, avevo molte domande in testa: "Riuscirò a creare nuove amicizie?", "Sarò all'altezza di questo campo lavoro?", "Riuscirò a donarmi completamente o la stanchezza avrà il sopravvento e spargerò solo sconsolazione sui miei passi?". Queste domande, purtroppo, non erano arginali e mi hanno fatto anche considerare l'idea di non partire affatto, a volte, infatti, la paura di non trovare ciò che ci si aspetta ci blocca davanti alle grandi opportunità della vita. Ora, ripensandoci, mi sento quasi stupida ad aver pensato a tutto ciò; dopo neanche due giorni qualsiasi dubbio era scomparso e davanti a me vedevo solo tanto amore e tanta felicità. Vedevo una comunità che si stava formando come se nulla fosse, come se ci conoscessimo tutti da sempre, il mio cuore è stato colmato così da un piacere e da una gioia immensa.

Il viaggio d'andata è stato un po' turbolento, per problemi al furgone ci siamo fermati ad aspettare il carroattrezzi per ben due volte nella stessa giornata, ma devo dire che ora, come mai prima, capisco la frase "non tutti i mali vengono per nuocere". Infatti, in quelle 24 ore di preoccupazione e incertezza, ho avuto modo di conoscere due persone davvero speciali con cui non avevo mai avuto a che fare in passato, beh, che dire, è proprio vero che i migliori incontri avvengono quando meno te lo aspetti. Tra noi tre disgraziati sperduti per l'Ungheria per quasi una giornata si è creato un legame difficile da spiegare e descrivere, ma vero e profondo. Siamo riusciti a supportarci a vicenda senza perderci d'animo, nonostante tutto riuscivamo a prenderci in giro, a ridere e scherzare e soprattutto a pensare positivo, e ciò non è scontato, specialmente in questo genere di situazioni, dove più passa il tempo, più il buon umore tende a scemare. Durante questo viaggio della speranza, nonostante tutto, cresceva sempre di più in me la volontà e il desiderio di arrivare al villaggio per dare tutta me stessa, perché più il tempo scorreva e più aumentava la consapevolezza che quella che stavo per vivere sarebbe stata un'esperienza unica e che non potevo permettermi di sprecarla solo per paranoie infondate. Durante questa settimana mi sono sentita cambiare, crescere e riempire di un'emozione forte e appagante dentro di me e augurerei a chiunque di poter trovare quello che ho trovato io.

Sono una ragazza di 18 anni, ho ancora tutta la vita davanti e non so cosa succederà, ma una certezza l'ho maturata dopo questa avventura, voglio vivere la mia vita come ho vissuto questa settimana e cioè con serenità, gioia e amore, ma soprattutto circondandomi di persone che mi facciano sentire importante. L'ultimo giorno mi è stato domandato cosa mi avesse lasciato questa esperienza, non è stato semplice rispondere seduta stante, ma riflettendoci anche per pochi minuti sono arrivata a una conclusione, questa settimana mi ha portato ad avere maggiore fiducia in me stessa e a credere di più in me, perché ho capito che le potenzialità per fare quello che voglio le ho, devo solo iniziare a metterlo in pratica concretamente, come ho fatto in questa settimana donandomi al 100%. Se potessi, ripartirei all'istante senza pensarci due volte e senza le mille domande che avevo prima, perché questa avventura mi ha insegnato che dopo il verbo "amare" il verbo "aiutare" è il più bello di tutti, soprattutto quando questo avviene in Dio e in compagnia delle persone che condividono la tua stessa fede.

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